7 Curiosità sulla lingua dei Dothraki in Game of Thrones
Sono finiti i giorni in cui nei film e nei telefilm le lingue inventate erano un insieme di suoni senza senso pronunciati uno dopo l’altro (Klingon ed Elfico a parte, ovviamente!). Nel caso di Game of Thrones, è stato profuso tanto di quell’impegno per dare vita alla cultura del popolo Dothraki, che è sembrato giusto inventare anche un vero e proprio linguaggio corretto. In questo modo anche i fan più accaniti hanno la possibilità di imparare a parlare la lingua del popolo nomade inventato da George R.R. Martin e portato in vita dalla HBO.
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I produttori della serie TV hanno agito nella maniera più sensata in questo caso e hanno assunto David J. Peterson, membro della Language Creation Society, esperto nell’elaborare linguaggi realistici per il mondo dello spettacolo. Ma se eravate già a conoscenza di questo fatto, forse ce ne sono altri sette che vi piacerebbe sapere!
1. Peterson è stato assunto grazie a un concorso
La Language Creation Society è stata fondata nel 2007 come organizzazione in cui tutte le persone che avevano l’hobby di inventare delle lingue (note come “conlanger” da “constructed language”) avrebbero potuto condividere la loro passione e promuovere il loro lavoro. Quando i produttori si rivolsero a questa società per la creazione della lingua Dothraki, la Language Creation Society indisse un concorso, che venne vinto da David Peterson grazie a una proposta di 180 pagine con annessi dizionario e file audio. Il suo lavoro venne presentato ai produttori di Game of Thrones, che lo assunsero.
2. Buona parte della lingua non è mai apparsa nella serie TV
Tenuto conto che il dizionario creato da Peterson conta più di 3000 parole e nel suo progetto è spiegato come formare nel modo giusto moltissimi tipi di frasi, è normale che la maggior parte della lingua Dothaki non sia mai stata pronunciata nella serie TV di Game of Thrones. Se qualcuno volesse preparare dei voti nuziali, comporre una poesia o tradurre Shakespeare in Dothraki, gli basti sapere che è possibile. Basta imparare un po’ la lingua!
3. Una forma grammaticale è opera di Dwight Schrute
In una delle ultime stagioni, la NBC ha mandato in onda un episodio di The Office in cui Dwight cerca di convincere Erin a imparare il Dothraki invece del francese. Gli sceneggiatori hanno fatto il loro dovere e (senza consultare Peterson) sono riusciti a inserire della lingua Dothraki sensata. Hanno infatti esteso la grammatica in un modo interessante. Peterson non aveva ancora descritto esplicitamente come funzionassero i composti tra nome e verbo, ma quando ha notato il Dothraki composto come esempio da Dwight su un pezzo di carta – Foth aggendak, Foth aggendi, Foth aggenda (diversi modi di dire “tagliagole”) – ha deciso di ritenerlo valido. Questa costruzione è ora conosciuta come “composto schruteano“.
4. Il dizionario di Peterson onora sua moglie e il gatto
In quello che potrebbe essere definito un gesto assolutamente sdolcinato, Peterson ha preso il nome di sua moglie, Erin, e lo ha trasformato nell’aggettivo Dothraki che significa “gentile, buono“. Da Erin derivano anche il verbo “erinat” (essere buono) e il sostantivo “erinak” (signora gentile). La parola “okeo”, invece, è un tributo al loro amato gatto, adottato dalla coppia quando Peterson stava iniziando a lavorare sulla nuova lingua. Al rifugio per animali il nome del gatto era Oreo, ma siccome sul cartellino sembrava che ci fosse scritto Okeo, i due decisero di chiamarlo così. Okeo morì a 7 mesi per un problema congenito al fegato, ma il suo nome continua a vivere nella parola Dothraki che significa “amico“.
5. A volte bisogna improvvisare…
L’ultima battuta in Dothraki della seconda stagione è stata improvvisata da Iain Glen, che interpreta Jorah Mormont. Durante alcune riprese in extremis, i produttori avevano inviato a Peterson una richiesta di emergenza per la traduzione di “Prendete tutto l’oro e gioielli“, ma la traduzione non arrivò in tempo, quindi Glen decise di improvvisare qualcosa. In seguito Peterson prese la battuta improvvisata e trovò un modo per renderla adeguata alla lingua Dothraki, inserendo un paio di parole nuove e presumendo che Jorah abbia fatto alcuni piccoli errori (d’altra parte non è madrelingua Dothraki). Riuscì così a trasformare la battuta improvvisata fino a farla significare “Caricate gli oggetti di valore che riuscite a portare“, che si adattava perfettamente sia alla lingua che alla situazione.
6. Lo scioglilingua Dothraki
Qafak qov kaffe qif qiya fini kaf faggies fakaya.
Provate a dirlo tre volte veloce. Significa “L’interrogante tremante pestò il cinghiale sanguinante che schiacciò lo scacciante strillozzo”. Potete sentirlo qui.
7. I Dothraki hanno degli idiomi metaforici
Anche la lingua Dothraki ha la sua poesia. Ecco alcune espressioni metaforiche idiomatiche:
Athastokhdevishizar: L’espressione è un nonsense (letteralmente “La nebbia che parla”)
Hash yer dothrae chek?: si usa per dire Come va? (lett. “Hai cavalcato bene?”)
Shierak qiya: significa Cometa (lett.”Stella sanguinante”)
Ki fin yeni!: il corrispettivo di Ma che caxxo! (lett. “Che fallimento!”)
Thirat atthiraride: significa Sognare (lett. “Vivere una vita finta”)
Fonas chek!: usato per dire Arrivederci! (lett. “Buona caccia!”)