Doppia preferenza di genere: cos’è e come funziona
Durante le elezioni amministrative 2016 si voterà sfruttando la doppia preferenza di genere, ma pochi sanno cos’è e come funziona questo nuovo nuovo sistema di voto. La legge 215 che la regolamenta è in vigore dal 2012 ed è già stata applicata alle amministrative del 2013. In Campania era già applicata dal 2010. E’ la prima volta, però, che la doppia preferenza di genere verrà usata per l’elezione del Consiglio Comunale delle grandi città e nei comuni superiori a 5000 abitanti.
Cos’è la doppia preferenza di genere:
Nata per riequilibrare le rappresentanze di genere nei consigli e nelle giunte degli enti locali e nei consigli regionali, questa metodologia di voto ha lo scopo di rispondere alla sotto rappresentazione delle donne nelle istituzioni pubbliche. Con questo escamotage si spera di superare la soglia del 30%, ovvero la quota sotto alla quale, secondo analisti e politologi, le donne non riescono ad esercitare un ruolo effettivamente determinante nella politica.
La legge 215 del 23 novembre 2012 prevede anche la cosiddetta “quota di lista”, necessaria a far sì che nessuno dei due sessi possa essere rappresentato in lista per oltre due terzi del totale dei candidati, pena la decadenza della lista nei comuni con popolazione superiore a 15’000 abitanti.
Come si vota con la doppia preferenza di genere:
Secondo quanto indicato dalla norma, ad ogni elettore è consentito indicare due preferenze come consiglieri comunali, purché riguardanti due candidati di sesso diverso, pena l’annullamento della seconda preferenza. Ovviamente i due candidati a consiglieri comunali devono far parte della medesima lista elettorale. Tutto qui, ecco come funziona la doppia preferenza di genere.
Perché parlare di doppia preferenza di genere:
E’ necessario parlarne perché la maggior parte dell’opinione pubblica non è al corrente di questa novità e non sa di poter usufruire di questo nuovo diritto. Per spargere la voce a riguardo, le associazioni Articolo 51 Laboratorio di Democrazia Paritaria e DonneinQuota, che si occupano di promuovere e favorire l’ingresso delle donne in politica per agevolare la parità di genere, hanno lanciato una campagna informativa sul tema tramite spot televisivi, social network e gazebo in giro per le principali città.
Cosa ne penso io:
Ritengo che sia giusto informare circa la possibilità di votare alle prossime elezioni amministrative sfruttando la doppia preferenza di genere, anche se i modi e le finalità per ottenere questa cosiddetta parità di genere in politica sminuiscono un po’ il reale valore delle donne. E’ un peccato che per arrivare ad avere un certo numero di “quote rosa” sia necessario imporle. Quello che manca è la cultura di valorizzare le donne in una casta rinomatamente chiusa e maschilista. In questo modo si impone dall’alto qualcosa che dovrebbe partire dal basso e diventare una regola socialmente accettata. La mia speranza è che questa opportunità porti in politica un maggior numero di donne che abbiano così modo di dimostrare che sanno lavorare come e meglio degli uomini. La loro presenza diventerà così la normalità. Speriamo…