Il Tempio di Quechula in Messico riemerge dopo 40 anni
Hanno iniziato a circolare online da poco le bellissime foto del Tempio di Santiago in Messico, riemerso dalle acque quasi si trattasse delle rovine della perduta Atlantide. Per chi se le fosse perse, eccole raccolte in una gallery qua sotto.
Tempio di Quechula in Messico
Il Tempio di Quechula emerge dalle acque
La storia purtroppo non è così poetica come quella di Atlantide, dal momento che la riemersione di questa chiesa è dovuta alla siccità che ha colpito il fiume Grijalva a Chiapas, in Messico, durante l’ultimo anno; nella riserva di Nezahualcoyotl l’acqua è scesa di circa 25 metri, consentendo a tutti di ammirare questa istantanea di storia sudamericana che era rimasta sepolta sotto una tmpa d’acqua.
Si dice che la chiesa, nota anche come Tempio di Quechula, sia stata costruita da un gruppo di monaci guidati da Friar Bartolome de las Casas, arrivati in quella zona insieme ai coloni spagnoli intorno al XVI secolo. Secondo quanto riportato dall’architetto Carlos Navarrete, che ha lavorato a un resoconto relativo alla struttura, la chiesa fu abbandonata tra il 1773 e il 1776, a causa di una volenta pestilenza che si abbattè sulla zona. Le epidemie erano molto comuni nelle Americhe sin dal tardo XV secolo, quando esploratori, colonizzatori e mercanti iniziarono a introdurre virus e batteri provenienti dal Vecchio Mondo.
Il Tempio messicano di Quechula è lungo 61 metri, largo 14 e alto 10, mentre il campanile raggiunge i 16 metri. “È una chiesa eretta con l’idea che sarebbe stata il centro di un’area vastamente popolata, ma ciò non è mai successo”, ha affermato Navarrete. “Probabilmente non ha mai nemmeno avuto un proprio prete, ma riceveva visite da parte di quelli di Tecpatán”.
Quando la vicina diga fu completata nel 1966, la chiesa venne allagata e rimase invisibile per quasi 40 anni. Accadde, però, che una siccità ben più grave di questa la fece rispuntare nel 2002; allora i livelli d’acqua erano così bassi che la gente riusciva addirittura a passeggiare intorno alla chiesa. In un’intervista ad Associated Press, il pescatore locale Leonel Mendoza dichiarò: “Le persone hanno festeggiato. Sono venute a mangiare, a fare un giro e a lavorare. Ho venduto loro del pesce fritto. Hanno fatto delle processioni intorno alla chiesa”.
Negli ultimi giorni, i pescatori hanno portato in giro i visitatori, consentendo loro di esplorare le rovine fintanto che sono esposte.
FOTO: David von Blohn