L’Uomo d’Acciaio (Man of Steel), ovvero… ma che è sta m***a?!
Volete andare a vedere L’Uomo d’Acciaio (Man of Steel)? Siete ancora in tempo per ripensarci. A meno che non dobbiate accompagnare qualcuno a cui volete particolarmente bene (ma anche in quel caso, se gli volete davvero bene, dovreste evitargli questa sofferenza), vi sconsiglio caldamente la visione di questo film. Non esiste una motivazione che sia una per andare al cinema e pagare svariati euro per assistere alla proiezione, magari pure in 3D.
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Siccome questo film è così brutto che mi fa passare persino la voglia di scrivere una vera e propria recensione, mi limiterò a elencarvi in ordine più o meno sparso le cose che non mi sono piaciute. Nel corso dell’articolo potrebbero esserci degli spoiler, ma tenuto conto che alla fine mi auguro che non lo andrete a vedere e che comunque la storia di Superman la conoscono più o meno tutti, penso che non farò un grande torto a qualcuno.
Partiamo dal protagonista, Clark Kent, alias Kal-El, alias Superman, interpretato da Henry Cavill. Mentre l’attore sembrerebbe quasi perfetto per la parte, il regista Zack Snyder ci mette del suo e, prendendo ispirazione dal Batman del produttore Christopher Nolan, lo rende molto più cupo e riflessivo. Buona parte del film è costituita da scene in cui Clark/Kal-El si strugge in posa come Gesù Cristo meditando della sua unicità e della sua relativa solitudine nell’Universo. L’assurdità della situazione culmina con la sua improbabile confessione in chiesa, con un prete mai visto prima, al quale chiede se deve salvare o meno la Terra. Come se poi questo avesse potuto rispondergli di mandare tutti a quel paese…
Grandi nomi compaiono poi sul grande schermo durante la proiezione de L’Uomo d’Acciaio. Il primo è quello di Russell Crowe, che dopo aver indossato i panni di Javert nel musical Les Misérables torna a vestire quelli che gli sono più consoni, ovvero quelli del guerriero. Però, bello mio, quando facevi Il Gladiatore pesavi almeno 20 chili di meno ed eri più giovane di 13 anni! Russell Crowe non ha più la prestanza per fare certe cose, tanto è vero che Jor- El incespica e fa una brutta fine praticamente all’inizio del film. Nonostante questo, visto il cachet che si sarà portato a casa, lo vediamo ricomparire come il prezzemolo per tutta la durata della pellicola.
Kevin Costner sì che ha capito che ormai ha una certa età. Peccato che la sceneggiatura gli abbia affibiato un personaggio a dir poco imbarazzante. Che Jonathan Kent fosse un rompiscatole buonista lo sappiamo tutti, ma doversi sorbire tutte le sue paternali è una cosa che farebbe ribellare qualsiasi adolescente. E invece no! Clark pende letteralmente dalle sue labbra fino all’insulsa scena della sua morte, quando con un gesto della mano chiede al figlio adottivo di non aiutarlo durante un tornado. Non è chiaro che lezione volesse impartirgli, ma sicuramente c’era l’intenzione di traumatizzarlo per il resto della vita!
E che dire del cattivo meno cattivo di tutti? Il povero generale Zod (Michael Shannon) ci viene presentato come un kryptoniano nato per diventare un soldato e difendere il pianeta Krypton. Una volta esiliato e sopravvissuto alla sua distruzione, Zod non desidera altro che trovare un altro pianeta e ripopolarlo di kryptoniani. Poco importa che questo pianeta sia la Terra. Ce l’ha nel DNA e non può farci nulla. Come si fa ad odiarlo?
Spero poi che non vogliate andare a vedere Man of Steel per la storia d’amore di Superman con Lois Lane, interpretata da Amy Adams, visto che è decisamente inconsistente. Lei lo incontra, è curiosa, lo stalkera, scopre la sua identità e a un certo punto… lo bacia. Ma perché?! Perché?!?!?!?!
Se invece volete vedere L’Uomo d’Acciaio per la battaglia finale, beh… è duro chiamarla così, visto che inizia praticamente a metà del film. Anche qui, poi, l’insensatezza dilaga. Un’ora abbondante a distruggere palazzi, vetrate, grattacieli, stazioni di benzina che esplodono distruggendo veicoli in ogni dove, strade piene di persone che assistono inermi e sconvolte al combattimento tra il generale Zod e Superman. A occhio il bilancio delle vittime dev’essere incalcolabile. Zod è chiaramente disinteressato alla sorte dei terrestri e quindi non si preoccupa dei danni che produce, ma non si può dire che Kal-El sia particolarmente sensibile a riguardo. E invece no! A un certo punto, in una stazione, Zod sta per uccidere una famiglia di quattro persone e Superman perde la testa. I terrestri vanno protetti! (e quelli che sono deceduti duranti i 60 minuti precedenti?) Così gira la testa a Zod ponendo fine a un combattimento durante il quale mi sono pure addormentata ma di cui non sento particolarmente la mancanza.
C’è un motivo per cui guardare L’Uomo d’Acciaio? Beh, a quanto pare Superman ha imparato che le mutande vanno messe sotto il costume e non sopra, quindi tutto sommato bisogna ammettere che sta facendo progressi! Piuttosto vi consiglio di andare a vedere Star Trek Into Darkness, non resterete delusi.
5 attività più utili della visione di Man of Steel:
1) Lavare l’auto quando prevedono pioggia
2) Mettersi a dieta prima delle feste natalizie
3) Recarsi alle poste il giorno delle pensioni
4) Cercare di insegnare l’italiano a Joe Bastianich
5) Comprare (e guardare) la filmografia completa di Nicolas Cage