Le 10 migliori canzoni dei The Doors

Nel giorno della morte di Ray Manzarek, non possiamo non ricordare quali sono le dieci migliori canzoni dei The Doors. Spesso messi in ombra dalla presenza magnetica di Jim Morrison, un vero e proprio dio del Rock, non bisogna dimenticare anche gli altri componenti della band, e soprattutto quei brani che hanno davvero fatto la storia.

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Non è facile stilare una classifica delle canzoni più belle dei Doors (sebbene penso che nessuno abbia dei dubbi su quale dovrebbe stare al primo posto), ma ci provo comunque e ve la propongo con tanto di video di YouTube.

10. ‘Roadhouse Blues’ da ‘Morrison Hotel’ (1970)


Il brano di apertura del quinto album dei The Doors ha radici blues, e non fu un grande successo quando uscì come Lato B di ‘You Make Me Real’. Con il tempo ‘Roadhouse Blues’ è diventata una delle canzoni più popolari dei The Doors ed è stata una delle colonne portanti dei concerti del gruppo. Una curiosità: quando Jim Morrison grida “Do it, Lonnie, do it!”, si rivolge a Lonnie Mark, colui che registrava le parti di basso delle canzoni; si tratta di un invito a darci dentro prima che subentri l’assolo ed è stato poi lasciato inciso nella traccia.

9. ‘Hello, I Love You’ da ‘Waiting for the Sun’ (1968)


‘Hello, I Love You’ è fondamentalmente una canzone d’amore costruita intorno a un riff suonato dal tastierista Ray Manzarek e arricchita dalle schitarrate di Robby Krieger. E’ una delle canzoni più semplici dei Doors. Gli ultimi tre versi furono scritti da Jim Morrison nel 1965, quando viveva a Venice Beach, e sono riferiti a una bellissima ragazza di colore.

8. ‘People Are Strange’ da ‘Strange Days’ (1967)


Il secondo album dei Doors, Strange Days, è un disco musicalmente più ricco di quello del loro debutto. L’atmosfera carnevalesca si estende in tutte le canzoni portando a galla l’idealismo e la nostalgia degli hippy dei tardi anni ’60. ‘People Are Strange’ è un vero e proprio manifesto per quella tipologia di persone che vive alienata combattendo la maggioranza.

7. ‘Touch Me’ da ‘The Soft Parade’ (1969)


Se ‘Hello, I Love You’, in nona posizione in questa Top Ten di canzoni dei The Doors, è una canzone che parla d’amore, allora ‘Touch Me’ è interamente dedicata al sesso. Scritto dal chitarrista Robby Krieger, il brano venne proposto dal vivo alla trasmissione della CBS Smothers Brothers Comedy Hour nel dicembre 1968 con l’accompagnamento di un’orchestra e di una sezione di strumenti a fiato.

6. ‘Love Me Two Times’ da ‘Strange Days’ (1967)


‘Love Me Two Times’, pubblicata nel secondo album della band, è un vero e proprio ponte di collegamento con il primo disco The Doors. Da apprezzare poi la straordinaria capacità di Manzarek di plasmare il suono del clavicembalo armonizzandolo con quello degli altri strumenti più tipici della musica rock.

5. ‘The Crystal Ship’ da ‘The Doors’ (1967)


‘The Crystal Ship’ narra la fine di un amore ed è ispirata alla storia che il cantante Jim Morrison ebbe con Mary Werbelo. Il brano è particolarmente bello anche grazie alle improvvisazioni di Ray Manzarek e di Robby Krieger. Secondo John Densmore, co-autore della canzone, “Jim scrisse The Crystal Ship per Mary Werbelo nel 1964, una ragazza con cui si stava per lasciare, la canzone si trovava nel suo famoso quaderno di poesie che aveva quando ci formammo. [...] Era una canzone d’addio per un amore che stava per finire.”

4. ‘L.A. Woman’ da ‘L.A. Woman’ (1971)


La title track dell’ultimo album dei Doors fu un vero tour de force per Jim Morrison, che morì tre mesi dopo l’uscita del disco. Il verso relativo a “Mr. Mojo Risin”, l’anagramma del suo nome, è ripetitivo ma efficace. E’ una performance straordinariamente efficiente che mette in luce uno dei migliori album del gruppo.

3. ‘Break on Through (To the Other Side)’ da The Doors (1967)


‘Break on Through’ è stato il primo grande successo dei Doors, quello che permise al mondo di capire di che pasta erano fatti. Un blues proteso verso l’hard rock, ma anche fortemente intriso di furore punk, quando ancora il punk doveva partorire i suoi più grandi esponenti. E’ qui che i riff elastici di Manzarek con la tastiera, le schitarrate penetranti di Krieger, la batteria coinvolgente di John Densmore e i testi controversi ma seducenti di Jim Morrison hanno cominciato a scrivere la storia.

2. ‘The End’ da The Doors (1967)


Non c’è da stupirsi se Francis Ford Coppola ha scelto ‘The End’ come colonna sonora di Apocalipse Now. The End è la perfezione improvvisata, cresciuta ed esplosa mentre il gruppo la stava creando, affinandone l’esecuzione durante i suoi concerti notturni di Los Angeles.

1. ‘Light My Fire’ da The Doors (1967)


Fin dalla sua apertura e per ben sette minuti, ‘Light My Fire’ riassume alla perfezione quasi tutto ciò che c’è da sapere sui Doors. E’ seducente, un po’ troppo lunga, un po’ troppo pretenziosa e assolutamente brillante. La canzone è un simbolo perfetto di quel periodo ed è decisamente attuale. Non esiste qualcuno al mondo che non la conosce, nemmeno tra i fan di Justin Bieber.

Condividete anche voi questa classifica? Oppure pensate che le migliori canzoni dei Doors siano altre? Scrivetemi la vostra Top Ten!

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