Il primo sbarco sulla Luna è vero o falso? Tutte le prove del complotto

Il 20 luglio 1969 tutto il mondo era incollato alla televisione per vedere le immagini del primo sbarco sulla Luna. E se fosse stato tutto falso? Sono molte le prove a suffragio della teoria del complotto. Le persone che supportano questa tesi non hanno cambiato idea nel corso del tempo, anzi sono aumentati coloro che pensano che fosse tutta una montatura degli Stati Uniti per dimostrare la loro supremazia nei confronti dell’Unione Sovietica.

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Recenti sondaggi indicano che circa il 20% degli americani crede che gli Stati Uniti non siano mai atterrati sulla Luna. Dopo le missioni Apollo terminate negli anni Settanta, perché non vi siamo più tornati? Solo durante il mandato di Richard Nixon, l’umanità ha raggiunto il satellite della Terra, ma come mai dopo lo scandalo Watergate non è più importato a nessuno?

In questo articolo vi presenterò alcune delle prove proposte nel corso degli anni a suffragio del fatto che il primo sbarco sulla Luna (e i successivi) fosse in realtà una bufala di proporzioni mondiali.

La bandiera che sventola

Bandiera che sventola
I sostenitori della cospirazione hanno messo in evidenza come durante il primo allunaggio, i telespettatori abbiano potuto vedere chiaramente che la bandiera americana sventolava nel momento stesso in cui veniva piantata da Neil Armstrong e Buzz Aldrin. Immagini di repertorio, come quella in alto, sembrano mostrare chiaramente delle increspature che non dovrebbero sussistere sulla Luna. Mancando l’aria nell’atmosfera lunare, è impossibile che la bandiera venga mossa dal vento.

Tra le innumerevoli spiegazioni che sono state fornite dalla NASA per smentire le pieghe della bandiera ci furono le modalità di conservazione della stessa durante il viaggio (era stata riposta senza troppa cura in un tubo metallico). L’effetto svolazzante fu invece una reazione dell’oggetto alla forza impressa dagli astronauti sul supporto d’alluminio, che nel video si vede chiaramente ondeggiare. E’ vero o falso?

Mancanza di un cratere d’impatto

Mancanza di cratere da impatto
Se la NASA ci avesse davvero fatti atterrare sulla Luna, ci sarebbe un cratere d’impatto sotto al modulo lunare nel punto dell’atterraggio. Su nessuno dei filmato o delle immagini dello sbarco è visibile un cratere, quasi come se il modulo vi fosse stato semplicemente appoggiato. La superficie del satellite è coperta di fine polvere lunare e anche questa non sembra essere stata spostata.

Proprio come per la teoria della bandiera, però, la mancanza di un cratere da impatto ha una sua possibile spiegazione. La NASA sostiene che il modulo richiese decisamente meno spinta di quella che sarebbe stata necessaria sulla Terra per le condizioni di ridotta gravità. La superficie della Luna stessa è solida roccia, quindi un cratere da impatto probabilmente non sarebbe possibile in ogni caso, per lo stesso motivo per cui un aeroplano non lascia un buco quando atterra su una pista in cemento.

Fonti luminose multiple

Fonti luminose multiple
Sulla Luna dovrebbe esserci una sola sorgente di luce, ovvero il Sole. Quindi è giusto pensare che tutte le ombre dovrebbero correre parallele tra loro. Ma questo non si verificò durante l’allunaggio: i video e le fotografie mostrano chiaramente che le ombre cadono in direzioni diverse. I sostenitori della teoria della cospirazione suggeriscono che questo significa che erano presenti più fonti di luce, il che suggerisce che le foto vennero scattate su un set cinematografico.

Secondo la NASA queste strane ombre furono il frutto del paesaggio lunare irregolare, che con i suoi dossi sottili e e le sue colline provoca delle discrepanze. Questa spiegazione è stato completamente rifiutata da alcuni sostenitori della teoria del complotto, secondo i quali tali differenze  sono troppo accentuate per essere spiegate in questo modo. Nell’immagine qui sopra l’ombra del modulo lunare e quella delle rocce in primo piano divergono di un un angolo di quasi 45 gradi.

Le fasce di Van Allen

Fasce di Van Allen
Per raggiungere la Luna, gli astronauti sono dovuti passare attraverso le fasce di Van Allen, due cinture, una più interna e una più esterna che circondano la Terra. Entrambe sono cosituite da un toro di particelle cariche tenute insieme dal campo magnetico terrestre per effetto della forza di Lorentz. Le missioni Apollo segnarono i primi tentativi in assoluto di trasportare degli esseri umani viventi attraverso queste fasce. Chi sostiene il complotto suggerisce che i picchi di radiazioni delle fasce di Van Allen avrebbero dovuto cuocere vivi gli astronauti, nonostante gli strati di rivestimento in alluminio all’interno e all’esterno della nave spaziale.

La NASA ha rifiutato questa ipotesi sostenendo che il lasso di tempo necessario per attraversare le fasce fu troppo breve per causare qualsiasi danno, dal momento che la dose di radiazioni ricevuta era decisamente ridotta.

L’oggetto non identificato

Oggetto non identificato

Con il diffondersi delle fotografie degli allunaggi, molti notarono un oggetto misterioso (visibile qui sopra) nel riflesso del casco di un astronauta della missione Apollo 12. L’oggetto sembra essere appeso a una corda o a un filo e non ha alcun motivo di trovarsi lì. Si trattava del faretto di un set cinematografico?

La somiglianza è discutibile, data la scarsa qualità della foto, ma il mistero rimane ancora irrisolto. La NASA non rilasciò alcuna dichiarazione ufficiale sulla presenza di quell’oggetto, che rimane ad oggi ancora del tutto inspiegabile.

La mancanza di stelle

Mancanza di stelle
Un argomento convincente a sostegno della bufala è la totale assenza di stelle in una qualsiasi delle prove fotografiche/video degli allunaggi. Non ci sono nuvole sulla Luna, quindi le stelle dovrebbero essere sempre visibili e significativamente più luminoso di quelle che vediamo attraverso il filtro dell’atmosfera terrestre. Si dice che sarebbe stato impossibile per la NASA mappare con precisione la posizione di tutte le stelle per ricreare lo spazio correttamente, quindi decisero di non inserirle, incolpando la pessima qualità delle foto (scusa effettivamente utilizzata).

Alcune fotografie sono, però, di qualità elevata, ma non ritraggono comunque alcuna stella. Il che è decisamente strano, tenuto conto del fatto che le stelle fotografate dalla Terra con apparecchi di qualità inferiore sono comunque visibili.

La roccia con la “C”

Roccia con la C
Una delle foto più famose dello sbarco sulla Luna mostra una roccia in primo piano, con quella che sembra essere una lettera “C” incisa sopra. L’incisione è troppo simmetrica e precisa per essere frutto di un evento naturale. E’ molto più probabile che si tratti di un oggetto di scena, erroneamente posizionato a faccia in su, in maniera tale da esporne il marchio.

La NASA ha giustificato in maniera contrastante questa accusa, sostenendo che si sia trattato di uno scherzo da parte di chi ha sviluppato la foto, oppure dicendo che si trattò di un capello finito sulla pellicola durante il processo di sviluppo fotografico.

I reticoli di puntamento

Reticoli sulla Luna

Le videocamere utilizzate dagli astronauti durante gli sbarchi lunari avevano una moltitudine di reticoli di puntamento per aiutarli nelle riprese. Questi sono impressi nella parte superiore di tutte le fotografie. Alcune delle immagini, però, mostrano chiaramente i reticoli di puntamento dietro agli oggetti ritratti, il che implica che le fotografie possono essere state modificate o manipolate dopo essere state scattate. La fotografia in alto non è un caso isolato. Molti oggetti compaiono spesso di fronte a questi reticoli, tra cui la bandiera americana e il rover lunare.

Chi sostiene che lo sbarco sulla Luna sia un complotto ha suggerito che la NASA stampato questi reticoli per simulare gli allunaggi, ma se davvero così fosse resta inspiegabile il motivo per il quale abbia comunque deciso di utilizzarli.

I fondali duplicati

Fondali duplicati
Le due foto della missione Apollo 15 mostrate hanno chiaramente dei fondali identici, sebbene la NASA sostenga ufficialmente che siano state scattate a chilometri di distanza. Una delle foto mostra anche il modulo lunare. Ma se quando furono scattate le foto il modulo era già atterrato, come è possibile che sia presente in una foto e scompaia in un’altra? Chiaramente chi pensa che l’allunaggio sia falso sostiene che la NASA abbia riutilizzato lo stesso set cinematografico per due scene diverse.

La NASA ha invece suggerito che, poiché la Luna è molto più piccola della Terra, gli orizzonti possono apparire significativamente più vicini per l’occhio umano. Nonostante questo sostenere che le due colline visibili nelle fotografie sono a chilometri di distanza è incontrovertibilmente falso.

La teoria su Stanley Kubrick

La teoria su Stanley Kubrick
C’è chi arriva a sostenere che nel complotto del falso sbarco sulla Luna sia stato coinvolto addirittura il famoso regista Stanley Kubrick. Ci sono due tesi a sostegno di questa teoria alquanto inverosimile: un gruppo sostiene che Kubrick sia stato avvicinato dal governo dopo il rilascio di 2001: Odissea nello spazio (uscito nel 1968, un anno prima del primo sbarco sulla Luna), dopo che la NASA aveva apprezzato il realismo mozzafiato delle scene del film ambientate nello spazio; un altro gruppo sostiene che Kubrick è stato ingaggiato dal governo per filmare lo sbarco sulla Luna molto prima di questo fatto, e che 2001: Odissea nello spazio fosse solo una sua prova generale in vista del 20 luglio 1969.

Ma quali sono le prove a sostegno di questa teoria? A quanto pare, Kubrick avrebbe lasciato degli indizi all’interno del film Shining. Il più evidente è la divisa dell’Apollo 11 indossata dal piccolo Danny in una scena del film. Un altro presunto indizio sarebbe dato dalla frase scritta dal personaggio di Jack Nicholson con la macchina da scrivere: “All work and no play makes Jack a dull boy” (schifosamente tradotta con “Il mattino ha l’oro in bocca” in italiano), in cui la parola “All” può essere interpretata come A11, ovvero Apollo 11.

E se non siete ancora convinti, ricordate che la stanza misteriosa dell’Overlook Hotel era la numero 237. Indovinate quante miglia ci sono da qui alla Luna… 238’000. Basta quindi dividere per mille e sottrarre uno per avere anche un terzo indizio. Ovviamente qui sfociamo nel complottismo più sfrenato!

Queste sono le prove che vengono portate da chi sostiene che gli allunaggi siano frutto di un complotto. A sostegno di un punto di vista diverso, ci tengo a linkare il lavoro di Paolo Attivissimo, giornalista e cacciatore di bufale, che si è occupato ampiamente di questo discorso: http://complottilunari.blogspot.it/

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